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"Sport infrastruttura sociale, patrimonio del terzo settore"

L'intervento di Tiziano Pesce all'Assemblea nazionale del Forum del terzo settore. Il presidente Uisp eletto nel Coordinamento nazionale

 

Martedì 21 ottobre si è tenuta a Roma l'Assemblea nazionale del Forum terzo settore che ha eletto i nuovi organismi dirigenti e il nuovo portavoce, Giancarlo Moretti, che raccoglie il testimone da Vanessa Pallucchi, dopo quattro anni di mandato.Tiziano Pesce è stato eletto nel coordinamento del Forum.

Pubblichiamo l'intervento di Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, all'Assemblea nazionale del Forum del Terzo settore (Roma, Hotel Roma Aeterna, martedi 22 ottobre):

"Oggi viviamo un passaggio importante. Questa Assemblea è un’occasione di riflessione condivisa sul senso profondo del nostro agire collettivo ed è anche il momento democratico di elezione degli Organi del Forum per il prossimo quadriennio - ha detto Pesce - Il titolo scelto per la parte pubblica “Pace come condizione, giustizia sociale come impegno” è particolarmente attuale e necessario, così come importanti sono le coordinate del nostro dibattito interno “Partecipare, cooperare, ricucire: il terzo settore costruttore di democrazia”, ci richiamano alla missione sociale e civica che ci unisce. Come presidente nazionale dell’Uisp, e come componente uscente del Forum, voglio ringraziare tutte e tutti per il lavoro condiviso, per le occasioni di crescita, per l’amicizia, e per la passione civile che ha animato questo spazio comune. 

Un ringraziamento particolare a Vanessa Pallucchi.
Sotto la guida di Vanessa - appassionata, competente, puntuale, intelligente - abbiamo attraversato anni intensi, nella cornice della riforma legislativa, dell’uscita dalla pandemia, delle ulteriori crisi ed emergenze. Anni impegnativi, ma anche generativi e innovativi.

Un ringraziamento altrettanto sentito al direttore Maurizio Mumolo e a tutte le donne e gli uomini che compongono lo staff del Forum nazionale e la redazione del Giornale Radio Sociale".

"Il Forum è, anche grazie a loro, autorevole voce collettiva, luogo di studio, di analisi, confronto e sperimentazione, formazione, supporto. Un posto capace di unire mondi diversi, dentro una stessa idea comune: mettere le persone al centro, e non ai margini. Oggi questa Assemblea ci consegna una grande eredità e responsabilità: la consapevolezza che il terzo settore è una forza viva del Paese e non solo. Un’infrastruttura sociale e democratica, capace di risposte capillari, adattive, solidali, senza la quale l’Italia sarebbe più fragile, più sola, più diseguale.

Come Uisp, organizzazione tra le fondatrici del Forum del Terzo Settore, abbiamo cercato di tenere alta la voce dello sport sociale: quello che attraversa tutte le età della vita e crea relazioni, educazione, salute, cittadinanza.

Lo sport, se inteso come bene comune, è una vera infrastruttura sociale. E lo sport sociale è un ponte naturale tra i tanti mondi del Forum: educazione, ambiente, cultura e ricreazione, arte, assistenza, sociale e sanitario, accoglienza, cooperazione, protezione civile e così via.

Oggi quella visione trova riconoscimento nell’articolo 33 della Costituzione:“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Davanti a noi la vitalità del territorio e delle decine di migliaia di associazioni e società sportive affiliate alle Reti nazionali di promozione sociale-sportiva: milioni di associati, praticanti, dirigenti, tecnici, arbitri, giudici, volontari, lavoratori e lavoratrici, che ogni giorno, spesso senza rendersene conto, agiscono le finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale del terzo settore, oltre quel modello del Comitato Olimpico per troppo tempo schiacciato su agonismo e ricerca esasperata della prestazione e del risultato.

Un ambito, quello delle attività sportive, che l’Istat continua a fotografare come 1/3 del totale delle istituzioni non profit del Paese (dati riferiti all’anno 2023, pubblicati il 10 ottobre 2025), che però fa ancora fatica, troppa fatica, soprattutto a causa di disallineamenti normativi, a trovare ingresso compiuto nel riconoscimento del Runts, per intenderci.

Lo sport sociale unisce, non divide. Cura, non esclude. Contrasta disuguaglianze, discriminazioni, solitudini, paure.
Promuove diritti.

È nei campi, nelle palestre, nelle piscine, nei centri di accoglienza, negli istituti penitenziari, nelle Rsa e pure a domicilio degli anziani, nei progetti con i giovani, con le persone fragili, che si agisce ogni giorno l’essere terzo settore, che si pratica la democrazia dal basso. È un linguaggio universale, che non ha bisogno di traduttori, che riconosce la dignità di ogni persona e genera comunità.

In una società che isola e divide, lo sport sociale ricuce. Ricompatta, rianima, restituisce senso di appartenenza.

Ecco perché il Forum dovrà impegnarsi con ancora più forza nel far riconoscere a pieno titolo lo sport sociale come politica pubblica: uno strumento trasversale di inclusione, educazione, legalità e pace.

Sì, perché lo sport sociale è anche una palestra di pace quotidiana. Insegna a stare insieme, a gestire i conflitti senza violenza. Insegna rispetto delle regole comuni, collaborazione invece di competizione cieca.

Perché la pace non è un sogno ingenuo, non è solo un distante orizzonte geopolitico internazionale. È, appunto, una pratica quotidiana.

Ogni campo, ogni palestra, ogni cortile dove si gioca insieme, ogni ambiente dove ci si incontra, dove si svolge un’attività fisica, è un laboratorio di convivenza. In un tempo in cui le guerre sono tornate al centro delle agende mondiali - e perfino europee - noi, con lo sport, costruiamo pace nei gesti e nelle relazioni".

"Il documento ‘Verso l’Assemblea del Forum’ ci ricorda che autonomia, unitarietà e inclusione non sono solo parole: sono condizioni di esistenza del terzo settore. La nostra bussola. L’essenza del nostro stare insieme.

Autonomia: perché dobbiamo dialogare con la politica, ma senza diventarne strumento.
Unitarietà: perché la nostra forza è la pluralità che ci tiene insieme, che supera egoismi e autoreferenzialità.
Inclusione: perché ogni persona, ogni organizzazione, ogni territorio deve sentirsi parte di questa casa comune.

E allora, la domanda è: che ruolo vogliamo giocare nei prossimi anni? Io credo che il Forum debba continuare a essere attore pubblico e democratico, non comprimario. Non solo soggetto che rappresenta, ma che agisce, propone, costruisce, genera cambiamento. Un interlocutore preparato, competente, autorevole. Capace di portare dentro la politica la voce dei territori, delle cittadine e dei cittadini, dei volontari, degli operatori, delle comunità.

Il Terzo settore non deve supplire ai limiti della pubblica amministrazione. Vogliamo e dobbiamo essere interlocutori delle istituzioni, a tutti i livelli, ma non semplici esecutori, protagonisti di percorsi di vera amministrazione condivisa.

La sussidiarietà orizzontale non è subalternità: è partecipazione civica organizzata, è cittadinanza che si fa corresponsabile del bene comune.

Il Forum, in questo senso, rappresenta una piattaforma fondamentale: ci unisce, ci rappresenta, ci dà voce".

"Nel prossimo mandato, il Forum dovrà continuare a impegnarsi nel dare piena attuazione alla riforma; nel chiedere semplificazioni e armonizzazioni normative; rafforzare la propria capacità di rappresentanza unitaria; valorizzare reti e territori, investire sui giovanicontrastare povertà e disuguaglianze.

E promuovere trasparenza, solidarietà e giustizia sociale come scelte concrete, non solo valori dichiarati. Ma attenzione: senza politiche pubbliche adeguate, senza sostegni concreti e lungimiranti, rischiamo di diventare prigionieri di una retorica che non si traduce in atti.

In questo senso, chiediamo con determinazione che si riconosca appieno il valore reale del nostro impegno, del nostro impatto sulle comunità.

Le nostre associazioni e reti si reggono sul volontariato, sulla passione, ma anche su indispensabili strutture professionali, su lavoratori e lavoratrici che meritano dignità, stabilità e riconoscimento.
Chiediamo strumenti efficaci: fiscalità equa, semplificazione burocratica, risorse stabili, investimenti adeguati.

Concludo con un pensiero che nasce dal nostro mondo, ma parla a tutto il terzo settore: quando una comunità si mette in moto - in un campo sportivo, in un palazzetto, così come nella corte di un condominio o in una piazza - non pratica un’attività: costruisce legami. E quindi fiducia, democrazia, futuro.

Come ricorda il nostro documento assembleare, dobbiamo ricucire la democrazia partendo dalla dimensione comunitaria.
Ecco: lo sport sociale è uno degli aghi di quella cucitura. La prova che un altro modo di vivere insieme è possibile, se lo costruiamo passo dopo passo, fianco a fianco, senza gelosie o tatticismi di corto respiro.

Una cucitura che accompagna le grandi transizioni di oggi. E che diventa, a sua volta, transizione sportiva che l’Uisp ha pensato e promosso, grazie anche ad un percorso avviato proprio nel e con il Forum, nel rapporto con il Comitato Economico Sociale Europeo, e che sta entrando a pieno titolo tra le strategie di sviluppo sostenibile, nella sua dimensione italiana e sovranazionale.
Una nuova visione di mainstreaming sportivo, un processo per qualificare lo sport sociale quale strumento strategico a sostegno dei processi finalizzati alla promozione sociale, alla tutela della salute, allo sviluppo sostenibile e alla crescita economica, richiamati e promossi dalla politica di coesione dell’Unione Europea, dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dal Piano di Azione Globale OMS 2018-2030, dal Piano di lavoro dell'Unione Europea per lo sport 2024-2027.

Grazie per il lavoro fatto insieme, per la passione che ci tiene uniti. E un augurio di buon mandato al nuovo gruppo dirigente, a partire da chi comporrà gli Organi che oggi l’Assemblea eleggerà, e a Giancarlo Moretti, che dobbiamo ringraziare sinceramente per la preziosa disponibilità che ci ha offerto.

Per un’economia che sia davvero sempre più sociale, con davanti a noi anche le sfide del Piano d’azione nazionale.
Contro ogni guerra e riarmo.
Per la sostenibilità, il lavoro, il benessere, la partecipazione.

Per i diritti
, sempre.

Con coraggio.
Con visione.
Con coerenza - e ne servirà sempre tanta.
E con gioco di squadra.

Buon lavoro a tutte e a tutti noi. E buona vita al Forum!"

 

Fonte: Uisp Nazionale

UISP BOLOGNA
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